Dieta ecologica: le regole per rispettare il Pianeta

Dieta ecologica a Verona - Dieta ecologica a Modena

Dieta ecologica

Quello che consumiamo a tavola ha un impatto sull’ambiente. Le nostre scelte alimentari incidono sull’inquinamento, sulla deforestazione e sull’impiego di riserve idriche. Se mangiamo e viviamo sul pianeta Terra, dovremmo prenderci un momento per riflettere su quali modifiche possiamo apportare alla nostra dieta. Le scelte eco-friendly, ossia le scelte alimentari a basso impatto ambientale, oltre a fare bene al nostro Pianeta, fanno bene anche alla nostra salute. Vediamo quindi come definire una dieta ecologica.

Le principali cause dell'inquinamento mondiale

Una recente analisi di Greenpeace ha evidenziato come negli ultimi dieci anni gli allevamenti intensivi europei abbiano inquinato più di tutte le auto e i furgoni in circolazione nell’Unione Europea. La principale fonte di inquinamento al mondo non sono quindi più gli idrocarburi ma gli allevamenti intensivi di animali. Il settore zootecnico europeo emette infatti l’equivalente di 502 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Tale cifra raggiunge i 704 milioni se consideriamo anche le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di mangimi o dalla deforestazione.

La dieta a maggiore impatto ambientale

L’allevamento, il sostentamento e la macellazione di animali comportano un massiccio consumo di risorse idriche. Oltre che ad un’elevata emissione di gas serra. Gli alimenti a maggior impatto ambientale sono le carni (soprattutto bovine) e i latticini (principalmente burro e formaggi).

Anche l’alimentazione a base di vegetali non è tuttavia esente dall’avere un impatto ambientale. I processi di raffinazione dei carboidrati (in particolare la produzione di zucchero) richiede un elevato dispendio di energia e l’impiego di tecniche inquinanti.

La dieta ecologica

È chiaro fino a qui come la dieta ecologica maggiormente eco sostenibile sia quindi quella a base di alimenti di origine vegetale. Preferibilmente non raffinati. Anche la dieta onnivora, tuttavia, può essere migliorata al fine di ridurre l’impatto ambientale. Sostituendo ad esempio le carni di bovino con le carni di pollame (pollo, tacchino, fagiano, etc.). Prediligendo grassi di origine vegetale (soprattutto olio di oliva).

A prescindere dal tipo di alimentazione, è importante poi prevenire gli sprechi alimentari. I dati del 2019 hanno stimato in Italia uno spreco pro capite di 700 g di cibo a settimana, pari a 3 miliardi di euro. Il consumatore sensibile alla tematica ambientale deve porre attenzione ai prodotti confezionati che acquista, prediligendo le aziende che si distinguono per la propria policy eco-friendly. Che utilizzano confezioni di vendita riciclabili o plastic free. Alcune imprese agro-alimentari adottano dei sistemi di gestione ambientali certificati (ad es. norma ISO 14001:2015).

Le regole dietetiche e comportamentali ecologiche

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